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CARTELLI TRILINGUE RIMOSSI DALLA STAZIONE FERROVIARIA DI CIVIDALE DEL FRIULI. LA PROTESTA DEGLI AUTONOMISTI FRIULANI

DiRedazione

Lug 8, 2025
Tanto è solo un cartello! In verità, l’eliminazione da parte di Ferrovie dello Stato dei cartelli trilingue sulla linea Udine-Cividale è una fetta, anche se sottile, della strategia del salame. Cioè dell’omologazione oggi linguistica e domani culturale, amministrativa, sociale ed economica. Aprite bene gli occhi: la nostra protesta non è folclore o una battaglia di retroguardia, ma va anche nell’interesse di politici e imprenditori. Vogliamo tutelare i partiti presenti in Consiglio regionale nella loro possibilità di gestire un’autonomia finanziaria (oggi attorno ai 7 miliardi di euro) per politiche del territorio e sul territorio. Vogliamo anche tutelare le imprese, da quelle industriali a quelle artigianali, perché l’autonomia, che oggi può essere soltanto identitaria, ha come unico scopo lo sviluppo del sistema produttivo e la ricchezza diffusa delle famiglie. Dentro quel salame, infatti, ci sono anche Frie, Finest, Friulia, fondi di rotazione e tutti gli strumenti di Regione autonoma a sostegno dell’economia.
La protesta senza proposta, però, è inutile ed ecco due nostri suggerimenti all’amministrazione regionale tutta. La prima, di lungo periodo, è l’inserimento nelle norme di attuazione dello Statuto della competenza primaria sulla toponomastica erga omnes, quindi rendendola vincolante anche alle ramificazioni di enti statali e loro società. La seconda, di breve periodo, è incaricare l’Arpa Fvg di monitorare la rumorosità dei tratti ferroviaria in prossimità degli abitati e se il passaggio dei treni supera i limiti di legge chiedere al gruppo Ferrovie dello Stato l’installazione di barriere fonoassorbenti, oggi raramente installate. Crediamo possa essere un modo per riequilibrare i rapporti di forza con questa società.
Prima di tutto questo, però, ci appelliamo proprio a Ferrovie dello Stato per il rapido ripristino della toponomastica trilingue lungo la linea Udine-Cividale, non solo per rimanere fedele al solo ruolo di concessionario di una infrastruttura affidatale dalla Regione, ma anche per archiviare l’errore con una spesa irrisoria: in fin dei conti… è solo un cartello!