• 21 Novembre 2024 10:25

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IL RUOLO DEI MANAGER È DETERMINANTE PER IL FUTURO DEL MANIFATTURIERO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Opportunamente la Regione FVG ha presentato recentemente un importante studio per lo sviluppo del settore manifatturiero in FVG. L’analisi dell’European House Ambrosetti è positiva e foriera di utili indicazioni per il futuro.

Il FVG è e resterà una regione a forte trazione manifatturiera stante la rilevata produttività più elevata del resto dell’economia. Ciò che è del tutto rilevante è puntare con determinazione a consolidare questa situazione e a svilupparla per favorire la crescita sociale, occupazionale ed economica di questo territorio.

Per fare ciò un ruolo decisivo lo potranno avere anche i manager favorendo innovazione, aumento di produttività e sicurezza, sviluppo tecnologico, con riguardo alla transizione digitale, per garantire competitività e modernizzazione.

Occorre, quindi, necessariamente pensare alla costante formazione dei manager e in questa ottica un contributo rilevante potrebbe giungere dai dirigenti senior cui chiedere di trasferire conoscenze e competenze. Un progetto che dovrebbe veder coinvolti e cointeressati Regione, centri di ricerca, università, scuole, associazioni dei dirigenti e delle categorie produttive.

Ipotizzo idee che valorizzino l’intelligenza umana e l’alta formazione in un periodo in cui si parla, talvolta e non sempre con reale cognizione di causa, e forse anche troppo di intelligenza artificiale.

È indubbio che in futuro occorrerà gestire nuovi processi di automazione e innovazione all’insegna di una sempre più necessaria sinergia tra manifattura e servizi. Saremmo, però, fuori strada se in questa situazione prospettica non ponessimo lavoratori e manager al centro con riguardo anche a welfare e benessere sociale per giungere a una comune operosa prosperità.

Il temporary manager potrà, quindi, favorire processi di aggregazione delle imprese al fine di permettere una crescita dimensionale e attrarre forza lavoro qualificata. Imprenditori e dirigenti dovranno favorire la transizione digitale del tessuto economico-produttivo salvaguardando l’occupazione evitando, pertanto, la pedissequa sostituzione di occupati con robot. È imperativo, infatti, garantire salari adeguati e welfare aziendale più elevato.

Dopo il non positivo periodo della delocalizzazione e del “nomadismo imprenditoriale” (mi sposto in Paesi a manodopera con costi bassi) è giunto il momento di puntare all’internazionalizzazione con una presenza delle imprese sui mercati esteri a vantaggio di chi opera in seno a dette nostre aziende.

In tal senso il manager per l’export potrà operare per creare una rete di centri per l’export delle produzioni regionali e per accompagnare le aziende e indicare dove e come spostarsi: in Usa, Arabia, Paesi del BRIC e altri mercati interessanti e sicuri.

Altre posizioni che è improcrastinabile adottare sono: la revisione totale della transizione sostenibile e della cosiddetta rivoluzione green superando i pregiudizi del tutto incomprensibili sul nucleare di nuova generazione, puntando su idrogeno e energie alternative con un a progressiva e graduale de-carbonizzazione, il favore all’accesso al credito e l’ammodernamento tecnologico.

Quella in atto è una rivoluzione industriale estremamente rapida che va gestita con attenzione privilegiando un patto tra PA, imprese, sindacati, associazioni di categoria e dei manager e cittadini.

 

Daniele Damele

Presidente Federmanager e Cida FVG