“Il centenario delle Grotte di Villanova è un evento storico di altissimo valore naturalistico e simbolico: rendiamo omaggio al coraggio di chi, cent’anni fa, ha esplorato le viscere della terra e ci ha consegnato questo spettacolo straordinario”.
Così l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha espresso il proprio orgoglio e quello della Regione nel corso delle celebrazioni per i cento anni dalla scoperta della Grotta Nuova di Villanova, uno dei gioielli naturalistici più affascinanti del Friuli Venezia Giulia.
“Siamo qui con grande spirito di gratitudine per celebrare una perla del nostro territorio e per ringraziare il sindaco Mauro Pinosa e l’Amministrazione comunale che con caparbietà hanno fatto l’impossibile per restituire alla fruizione di tutti questo patrimonio naturalistico dopo due anni di chiusura”, ha aggiunto Zilli.
Alla cerimonia, svoltasi nel suggestivo salone “Regina Margherita di Savoia”, all’interno della grotta stessa, Zilli ha preso parte alla Santa messa celebrata da monsignor Luca Calligaro, arciprete di Tarcento e parroco di Villanova delle Grotte e Lusevera, insieme alle autorità civili e religiose, ai rappresentanti del Comune di Lusevera e ai membri del Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di Villanova (Gelgv).
“Questo luogo è un gioiello racchiuso nello scrigno dell’Alta Val Torre, una meraviglia della natura che continua a stupire con le sue forme, le luci e i silenzi. Poter celebrare qui i cento anni della sua scoperta significa rendere omaggio non solo alla bellezza della grotta, ma anche al coraggio e alla visione di chi, nel 1925, ha saputo riconoscerne l’unicità”.
La giornata è iniziata al mattino con l’ingresso dei partecipanti lungo il percorso turistico illuminato, tra concrezioni millenarie e colate di calcite che hanno offerto uno spettacolo unico ed è proseguita, dopo la messa, con il concerto dell’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani, che ha regalato ai presenti un’esperienza musicale d’atmosfera, immersa nel cuore della montagna.
Nel suo intervento, l’assessore Barbara Zilli ha sottolineato il valore storico, naturalistico e simbolico della Grotta Nuova, rivolgendo lo sguardo al presente e al futuro turistico del sito: “La Grotta Nuova – ha detto – rappresenta una risorsa straordinaria per il turismo sostenibile e per la valorizzazione dell’intero territorio. I numeri in crescita delle visite dimostrano che questo è un luogo capace di attrarre visitatori da tutta Europa, grazie anche alla rete cicloturistica regionale che consente di scoprire, in modo rispettoso e lento, le meraviglie dell’Alta Val Torre. La riapertura della Grotta Nuova rappresenta non solo una risorsa turistica, ma anche un’occasione di riscatto economico e sociale per la comunità di Lusevera e per tutta l’Alta Val Torre. La Regione continuerà a sostenere questa crescita con i finanziamenti previsti nell’ambito della concertazione e con gli strumenti dedicati alla valorizzazione del patrimonio speleologico e naturalistico del Friuli Venezia Giulia”.
La Grotta Nuova di Villanova venne scoperta nel 1925 da un gruppo di abitanti del luogo, futuri fondatori del Gelgv, calatisi in un pozzo durante uno scavo per la costruzione di una stalla. Da quella fortuita discesa nacque la consapevolezza di trovarsi davanti a un sistema ipogeo di eccezionale bellezza e vastità, oggi conosciuto per oltre 9 chilometri di gallerie. Convinti fin da subito del potenziale turistico della scoperta, gli abitanti si autotassarono per rendere accessibile la grotta, realizzando lavori che, rapportati ai costi odierni, avrebbero valore di milioni di euro. Le prime visite iniziarono già alla fine degli anni Venti, interrompendosi poi a causa della guerra e dello spopolamento della valle. Negli anni ’70 il Gelgv venne rifondato e riprese la cura e la gestione del sito, con l’appoggio del Comune e della Regione. Dagli anni ’80 in poi, grazie a nuovi accessi, impianti e percorsi, la Grotta Nuova è tornata a essere un polo di riferimento per la speleologia e il turismo naturalistico del Friuli Venezia Giulia. Dopo una chiusura forzata di due anni, il sito è stato riaperto nella primavera del 2024, registrando in pochi mesi oltre 5mila visitatori provenienti da tutta Europa.
