Il WWF e Legambiente apprendono con stupore della richiesta del gruppo “Danieli” di consegnare i nomi dei 24 mila sottoscrittori della petizione contro l’acciaieria Aussa Corno nella laguna di Grado e Marano. La richiesta è stata rivolta alla Regione Friuli Venezia Giulia che ha, giustamente, rifiutato di farlo. Si tratterebbe di un’intimidazione inaudita, al di là del merito: una richiesta che stupisce da parte di un gruppo industriale che afferma di voler produrre l’acciaio in modo sostenibile, che mette la sostenibilità tra i suoi valori (“Passionate and inspired people building a stronger sustainable future”), che si promuove a livello internazionale come promotrice del cosiddetto “acciaio verde”.
Il Presidente Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha particolarmente sottolineato l’importanza della partecipazione. La raccolta di firme su una petizione è una delle forme basilari di partecipazione da parte dei cittadini. L’atto compiuto dal Gruppo Danieli pare voler tendere a ledere il più elementare diritto e dovere dei cittadini alla partecipazione: questo certamente non gioverà al profilo “verde” dell’azienda presso l’opinione pubblica e gli investitori internazionali, oltre che gettare pesanti dubbi sulle sue reali intenzioni.
Come Associazioni, saremo ancor più attenti e severi nel giudicare il merito, ma se si prescinde dalle più elementari regole democratiche e si cerca addirittura di forzare la giurisprudenza chiudendo gli spazi di partecipazione per i cittadini, è ovvio che il confronto diventa molto difficile.
Maurizio Fermeglia – Delegato Regionale WWF FVG
Sandro Cargnelutti – Presidente Legambiente FVG