• 21 Novembre 2024 15:51

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GDF TRIESTE. ESEGUITO PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO PREVENTIVO DI CONFISCA PARI A 600 MILA EURO NEI CONFRONTI DI UN IMPRENDITORE TRIESTINO

I Finanzieri in forza al Comando Provinciale di Trieste hanno recentemente eseguito un decreto di sequestro
preventivo finalizzato alla confisca per equivalente emesso per il valore di oltre 600 mila Euro dall’Ufficio del
G.I.P. presso il Tribunale di Trieste, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica – Dott. Matteo
Tripani.

Il provvedimento, che è stato integralmente confermato dal Tribunale del Riesame di Trieste, ha colpito le quote
societarie di una società attiva nel settore dell’organizzazione e della promozione di eventi sportivi, legalmente
rappresentata da un imprenditore triestino cinquantacinquenne, attualmente indagato per il reato di sottrazione
fraudolenta al pagamento delle imposte.

Il sequestro è finalizzato, oltre che a garantire il soddisfacimento della pretesa erariale relativa ai debiti tributari
accumulati da altra società – un tempo operante nel settore dell’installazione di impianti elettrici ed ora posta in
liquidazione -, pure ad impedire che la condotta criminosa venga protratta a conseguenze ulteriori, quali la
dispersione dei beni immobili oggetto di due distinte vendite effettuate dalla società in liquidazione, le quali
appaiono simulate o fraudolente: trattasi di un capannone industriale del valore di 570.000 Euro e di un posto
auto e posto moto del valore di circa 30.000 Euro.

Le attività d’indagine svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste si inquadrano nell’azione di
contrasto alla cosiddetta “evasione da riscossione” e hanno preso le mosse dall’analisi degli imprenditori giuliani
gravati da maggiori debiti tributari.

In particolare, gli approfonditi riscontri contabili e documentali accompagnati da estesi e capillari accertamenti
bancari nei confronti dell’imprenditore indagato, hanno consentito di ricostruire una serie di negozi giuridici
compiuti nell’amministrazione della società attualmente in liquidazione finalizzati a sottrarsi al pagamento di tali
debiti tributari.

Essi erano, infatti, consistiti nella simulata cessione a terzi di alcuni cespiti, la quale aveva determinato
l’ottenimento di corrispettivi di un valore complessivo di oltre 600.000 euro, utilizzati per la gestione ordinaria
dell’impresa senza tenere in alcuna considerazione il debito tributario già maturato.

L’esito investigativo testimonia l’efficacia dell’azione posta in essere dalla Magistratura e dalla Guardia di
Finanza nel contrasto di tutti quegli illeciti che pregiudicano la tutela degli interessi erariali ed il meccanismo di
sana concorrenza tra le imprese che responsabilmente, specie alla luce dell’attuale congiuntura economica, sono
tenute a contemperare la gestione delle eventuali situazioni di indebitamento maturate con l’Erario con quella di
tutte le altre attività aziendali generatrici di utili.

In ossequio alle disposizioni recate dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.188 si evidenzia che, per il
principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine sarà
definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Si comunica infine che, a garanzia della conservazione dell’integrità patrimoniale dei valori sottoposti a
sequestro, è stato nominato dal giudice un amministratore giudiziario.