• 7 Novembre 2024 11:15

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FRODE SUL VINO IN FVG E TREVISO. UNA TRENTINA DI AZIENDE CANTINE, ABITAZIONI E DITTE DI TRASPORTI CONTROLLATE DAI NAS.

Una farmacia di Catania avrebbe avuto la quasi esclusività della fornitura di dispositivi medici ed integratori alimentari per cure palliative per malati terminali. Questo le avrebbe permesso, nel 2020, di fatturare all'Asp 645.070 euro, pari al 16% della spesa farmaceutica integrativa sostenuta nella provincia di Catania, che ammonta a 4.000.000 di euro, mentre la restante spesa era stata ripartita tra le altre 326 farmacie della provincia. E' quanto è emerso da una indagine dei Nas di Catania, che hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari interdittive nei confronti di nove persone: un dirigente medico, un impiegato dell'Asp, un direttore di farmacia, imprenditori nel settore sanitario e informatori del farmaco, un'assistente sociale e un privato. Per tre di loro è stata disposta la sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio per un anno e per le altre sei il divieto di esercitare per un anno le rispettive professioni e di contrarre con la Pubblica Amministrazione. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono corruzione e rivelazione di segreti d'ufficio, 17 gennaio 2023. ANSA/US CARABINIERI +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++ NPK +++

Una trentina tra cantine, aziende agricole, abitazioni e ditte di trasporto, situate nelle province di Udine, Pordenone, Gorizia e Treviso sono state sottoposte a perquisizione da parte dei funzionari dell’ispettorato Repressione Frodi di Udine e dai carabinieri del Nas di Udine, per una sospetta frode sul vino.

Gli accertamenti, disposti dalla Procura della Repubblica di Udine, sono volti ad acquisire elementi di prova relativi a possibili comportamenti fraudolenti, messi in atto da una cantina della provincia di Udine, circa la produzione e l’immissione in commercio di ingenti quantità di vini che, pur non costituendo un pericolo per la salute del consumatore, sono stati qualificati con più Dop ed Igp, in violazione delle norme dei disciplinari.

L’ipotesi investigativa è che tali vini siano stati ottenuti parte con uve prodotte oltre i limiti massimi di resa e parte costituiti da vini di varietà, qualità e provenienza diversa da quella dichiarata.

 

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