Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, sull’intesa Regione – A2A.
“Il provvedimento approvato dalla giunta regionale assume un rilevante valore per i suoi contenuti, ma anche per il metodo adottato in quanto la Regione ha ascoltato e accolto le indicazioni e le richieste formulate dall’Amministrazione comunale sia per l’immediata chiusura della centrale a carbone e la bonifica del sito, sia per l’impiego dell’area risanata dove realizzare un’importante opportunità di trasformazione e crescita cittadina, sia per quanto riguarda la novità dell’impianto di transizione energetica ai fini della sicurezza di rete verso la de-carbonizzazione e la sostenibilità ambientale. Ringrazio, per questo, il Presidente Fedriga per la sensibilità dimostrata verso i problemi di Monfalcone, la svolta che ha saputo imprimere nelle decisioni di A2A e la capacità di ascolto e di fare squadra fra istituzione regionale e locale su una questione così rilevante”.
LA CHIUSURA DELLA CENTRALE A CARBONE
“La chiusura e la bonifica del sito della vecchia centrale termoelettrica rappresenta il traguardo fondamentale atteso da tutta la città. Mai più carbone a Monfalcone con la demolizione degli impianti, del carbonile e del camino che per sessant’anni hanno inquinato con le loro polveri il nostro territorio. Essa avviene nel momento in cui, di fronte alla crisi energetica, sono state riattivate a regime tutte le centrali a carbone in Italia. Una decisione che mi aveva nuovamente portato, facendo proprie le istanze del rione Enel, a intervenire nelle scorse settimane, per sollecitarne la chiusura. In realtà la riattivazione era traguardata al 2025, con la concreta possibilità di una ulteriore prosecuzione oltre tale data, tanto che A2A ha richiesto in questi giorni la concessione per l’utilizzo della banchina per le navi che trasportano carbone per altri 4 anni. Questo scenario viene completamente cambiato con il provvedimento della Regione che, accogliendo le richieste del Comune, avvia le procedure per l’immediata chiusura dell’impianto.
Nello stesso tempo, il provvedimento stabilisce tempi certi per la bonifica del sito con un preciso cronogramma e con l’eliminazione di tutte le relative strutture, accogliendo pienamente anche in questo caso le obiezioni che l’Amministrazione comunale aveva fatto in merito alle modalità e alle tempistiche proposte a suo tempo dalla società. L’intervento richiederà un investimento di 60 milioni che saranno a carico della stessa A2a. Si tratta in assoluto della più grande operazione di risanamento ambientale di un’area inquinata dal carbone mai realizzata in ambito locale e regionale”.
LA RIGENERAZIONE URBANA
“L’Amministrazione comunale, attraverso un apposito studio, aveva individuato un piano di interventi alternativi nel segno della sostenibilità da realizzare nell’area risanata della centrale a carbone, che alcuni avevano considerato irrealistico e illusorio, ma che il Comune ha sempre considerato come aspetto imprescindibile della sua crescita e riqualificazione. Il provvedimento della Regione ha fatto propria questa visione del Comune e nelle aree risanate della centrale prenderà corpo un piano di opere e di edifici pubblici e di infrastrutture che rafforzeranno l’azione che il Comune sta portando avanti per riqualificare la città, migliorarne l’attrattività turistica e creare nuove prospettive di sviluppo e occupazione sostenibili. Si tratta di una enorme trasformazione urbana per un investimento di 20 milioni di euro. Dove attraccavano le navi carbonifere, sarà realizzato un nuovo porto nautico che si collegherà, attraverso una pista ciclo-pedonale, con la nuova piazza del mare del porticciolo Sauro. Nell’area della centrale a carbone sarà realizzata la stazione marittima, che risponderà alle esigenze dal lancio della crocieristica aperto in questi anni nel nostro porto, un albergo, un ristorante e un bar, creando in tal modo, con il porto nautico, un nuovo polo di attrazione, di richiamo e di incontro della città. Inoltre sarà costruito un centro di innovazione per start up della nautica e marine e un centro di alta formazione rivolto ai corsi in ambito ecologico. Monfalcone riacquista uno spazio importante del suo territorio con un grande progetto di rigenerazione urbana, in aree di proprietà di A2a che saranno rese disponibili alla collettività”.
IMPIANTO DI TRANSIZIONE ENERGETICA
“Il provvedimento della Regione apre un capitolo del tutto nuovo rispetto al sito di Monfalcone e alle iniziali proposte che vengono radicalmente superate per due ordini di fattori. Il primo perché il nuovo impianto sarà di transizione energetica, rientrando esplicitamente nel percorso virtuoso stabilito dalla strategia europea di de-carbonizzazione attraverso l’impiego di fonti alternative sostenibili. In questo senso sarà un impianto di nuova generazione profondamente innovativo con l’impiego, non marginale, di idrogeno verde verso un contesto di totale de-carbonizzazione. Essenziale in questo senso è la decisione di fine anno della Regione di promuovere il programma “North Adriatic Hydrogen Valley” per rendere disponibile la produzione di idrogeno verde. Inoltre, elemento molto importante è il fatto che si tratta di un impianto rivolto alla sicurezza della rete e pertanto il suo funzionamento sarà limitato alle eventuali esigenze nei picchi di fabbisogno. Con l’accordo la società si avvia a un impegno rilevante di riduzione della stessa C02 proprio nella logica della transizione energetica di de-carbonizzazione. Diversamente dalle ipotesi del passato, l’impianto di Monfalcone assume, pertanto, una profonda valenza innovativa, d’avanguardia, a livello nazionale ed europeo per il ciclo integrato con la tecnologica per l’idrogeno verde”.
RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE
“Il provvedimento assume la richiesta del Comune quale “Città verde” di attuazione di un piano importante di sviluppo ambientale attraverso un intervento territoriale di connessione ecologica con gli ambiti naturalistici e paesaggistici del territorio interessato e la realizzazione di adeguate aree verdi da dedicare a parco pubblico e di una vasta piantumazione arborea che trasformerà in senso green l’intero comprensorio. Inoltre le nuove strutture e le aree coinvolte nella rigenerazione urbana prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici e la realizzazione di impianti geotermici.
Sono questi gli elementi di valore che rendono storico il provvedimento della Regione e la prospettiva di trasformazione del territorio cittadino che ne consegue”.