• 1 Dicembre 2024 18:10

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La Guardia di Finanza di Gorizia ha sequestrato complessivamente 20 chili d’oro puro a seguito del controllo di due automezzi con targa ungherese presso il valico di Sant’Andrea e il casello di Trieste Lisert.

Una pattuglia della Guardia di Finanza di Gorizia in servizio di contrasto ai traffici illeciti al valico di Sant’Andrea, nel tardo pomeriggio del 23 maggio scorso, ha fermato un furgone con targa ungherese ove, in una borsa frigo tenuta in cabina, ha rinvenuto dodici chilogrammi di oro puro. Alla guida del mezzo controllato, un cittadino di nazionalità turca che stava uscendo dal territorio nazionale a forte velocità.

Il controllo approfondito, eseguito dopo la negazione del conducente di avere la disponibilità di valori da dichiarare, ha consentito di reperire l’oro – in 30 lamine e lingotti – titolato “AU 999”, ma privo di punzonatura relativa alla provenienza e all’autore della fusione artigianale.

Oltre all’oro, del valore al dettaglio di circa un milione di euro, sono stati sequestrati denaro contante e alcuni telefoni cellulari. Pochi giorni dopo, durante analogo servizio, un’altra pattuglia si è imbattuta in un ulteriore trasporto di oro effettuato tramite un mezzo telonato con targa ungherese, anche in questo caso condotto da un cittadino turco. Gli scrupolosi controlli del mezzo hanno permesso il rinvenimento di poco meno di nove chilogrammi di oro puro, sempre privo della prescritta punzonatura e delle previste autorizzazioni al trasporto/commercio.

Il metallo prezioso è stato, pertanto, posto sotto sequestro unitamente a una cospicua somma in denaro contante, alcuni telefoni cellulari e il veicolo stesso. Quest’ultima partita clandestina d’oro, se sarà confermata l’attestazione di purezza al 99,9%, potrebbe quotare circa settecentocinquantamila euro.

Entrambi gli autisti sono stato deferiti alla locale Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di riciclaggio, in applicazione della “nuova disciplina del mercato dell’oro”.