• 27 Luglio 2024 6:23

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La tesi “Per sotto. Istituzioni e social media nell’analisi della comunicazione di emergenza durante gliincendi sul Carso Isontino” Con la collaborazione della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia

“Per sotto”: questo il titolo della tesi di laurea in Teorie e Tecniche delle Relazioni Pubbliche di Serena Queirolo, ventitreenne di San Canzian d’Isonzo. Sono due parole che riprendono una frase del maresciallo della Forestale del Friuli Venezia Giulia, pronunciata durante una delle giornate dell’emergenza incendio divampato il 19 luglio 2022 sopra la città di Monfalcone, all’altezza dell’autostrada, mettendo in evidenza tutta l’urgenza e il rischio connesso a una situazione di crisi che ha avuto un forte impatto sull’ambiente, l’economia e la salute delle persone. Ed è dal campo che nasce l’idea di questa tesi, conseguita da Serena all’Università degli studi di Udine, Facoltà di Relazioni Pubbliche, lo scorso 18 aprile. La giovane, che fa parte dell’ufficio stampa del Comune di Monfalcone, si è chiesta se l’utilizzo dei social media da parte delle istituzioni che affrontano una situazione di emergenza possa – e in che modo – essere uno strumento di dialogo utile per comunicare con la popolazione. Così è nata “Per sotto. Istituzioni e social media nell’analisi della comunicazione di emergenza durante gli incendi sul Carso Isontino” che, appunto, prende a riferimento le giornate di emergenza incendio che si sono susseguite dal 19 al 24 luglio dello scorso anno, analizzando la comunicazione social di enti (Regione e governatore della Regione, Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Comune e sindaco di Gorizia, Comuni di Monfalcone e Trieste), dei media locali (Il Piccolo, Telequattro), dell’Agenzia regione cronache (Arc) e dai volontari di Protezione civile, per svolgere poi un’analisi comparata che combina i dati ricavati, valutandone le peculiarità e proponendo una sintesi utile a sviluppare nuove strategie di comunicazione di crisi. «Viviamo – spiega Serena – nell’epoca della “disintermediazione” in cui è evidente come i soggetti che comunicano hanno, tra i loro obiettivi, anche quello di parlare direttamente al proprio target, senza far passare costantemente il messaggio attraverso i media. Se nella comunicazione “day by day” si tratta di un trend ben misurabile ed evidente, è importante chiedersi come questo fenomeno si concretizzi in un contesto di comunicazione di emergenza, dove le regole sono diverse, in cui è richiesta una netta distinzione dei ruoli, e dove precise procedure e tecniche guidano un tipo di comunicazione che deve necessariamente risultare autorevole, sintetica e strategica». Oltre a quello meramente accademico, l’obiettivo del testo è quello di cercare di dare un contributo attraverso un’analisi approfondita di come è stata comunicata l’emergenza, e delle potenzialità che nuovi canali di comunicazione offrono in un campo ancora poco analizzato e codificato. «La collaborazione e l’attenzione con cui la Protezione civile regionale mi è stata vicina nella stesura della tesi – nelle persone di Nazzareno Candotti, direttore di servizio della Struttura stabile per il coordinamento delle attività del Numero unico di emergenza Nue 112, e della responsabile della Sala operativa regionale della Pcr, Nelly Zanette – sono state esemplari, a dimostrare non solo la loro professionalità, ma anche grande amore per il loro lavoro, che consiste nella salvaguardia delle persone, degli animali e dell’ambiente. A ragione la Protezione civile regionale è considerata un’istituzione, orgoglio della nostra Regione, che dal terremoto del Friuli – il cui triste anniversario è ricorso in questi giorni – in poi ha portato in Italia e nel mondo un modello di aiuto vincente» conclude Queirolo. «Conoscere il rischio, per saperlo prevenire e per mettere in atto le migliori strategie di prevenzione, è fondamentale per proteggere noi stessi, i nostri concittadini e il nostro territorio in caso di calamità – osserva l’assessore regionale alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi -. In questo ambito, la corretta e puntuale comunicazione diventa strategica: istituzionale, media o social media, permette di raggiungere le comunità, informandole e anche formandole, per consentire loro di affrontare la criticità con maggiori strumenti a disposizione. Un plauso, quindi, della giovane Serena, che per la sua tesi ha scelto di prendere in esame un tema di grande attualità e di pubblico interesse». «Questo lavoro – spiega la relatrice della tesi, docente di Teorie e Tecniche delle Relazioni Pubbliche, Francesca Capodanno – evidenzia l’importanza che la comunicazione ha nella gestione dell’emergenza. In particolare, l’analisi riflette sulle modalità di comunicazione utilizzate e su quelle potenziali, mettendo in evidenza nuovi trend, metodi e strumenti che possono contribuire a una migliore gestione della crisi, tenendo sempre al centro dell’attenzione la necessità di informare i cittadini. Social media, nuovi strumenti digitali e procedure sempre più snelle possono supportare le Istituzioni nel difficile compito di gestire le emergenze; analisi di case history concrete effettuate a posteriori possono fattivamente contribuire a evidenziare le dinamiche di comunicazione, suggerendo anche nuovi percorsi e procedure, in un’ottica di miglioramento continuo e di collaborazione tra istituzioni e con i media».