Presentata oggi a Udine allo spazio espositivo Make di Via Manin dalla curatrice, e direttrice artistica di IoDeposito Chiara Isadora Artico, la mostra “Peripheral Memories” che, attraverso espressioni dell’arte contemporanea, valorizza il ruolo socio-culturale che alcune imprese hanno rivestito nella storia recente del Friuli Venezia Giulia. La mostra sarà visitabile fino al 2 aprile.
L’associazione IoDeposito – che ha ideato e realizzato il progetto e l’allestimento – in sinergia con diverse imprese del territorio e amministrazioni comunali ha coinvolto otto artisti italiani e internazionali che, a seguito di residenze artistiche presso le aziende partner, hanno creato opere capaci di filtrare la memoria collettiva di quei luoghi e di esplorare il denso intreccio di relazioni tra comunità, territorio e tessuto produttivo.
Tra opere d’arte visiva, installazioni e live performance, ogni opera è frutto di una profonda ricerca sugli immaginari collettivi dell’industria “Made in FVG”. In mostra, le opere e le installazioni di Boris Beja (1986, Slovenia), Deimion “Peim” van der Sloot (1986, Olanda), Laura Santamaria (1976, Italia), Neja Tomšič (1982, Slovenia). Gli artisti hanno collaborato le aziende Molino Moras, Tre Co.Fer., Cantiere Alto Adriatico, Friuli Inossidabili, La San Marco e Veleria Hannibal. Durante il periodo di apertura della mostra verranno anche presentate una serie di live performance con gli artisti: Andreja Kargačin (17 marzo, ore 18:30), Zosia Zoltkowski (24 marzo, ore 18:30), Alice Mestriner & Ahad Moslemi (31 marzo, ore 18:30). Per assistere alle live performance è necessario prenotarsi mandando una mail a prenotazioni@iodeposito.org, indirizzo utile anche per la prenotazione di visite guidate (l’accesso alla mostra è gratuito così come le visite guidate su prenotazione).
LA MOSTRA:
I cerchi metallici dell’installazione “Carro” di Laura Santamaria richiamano l’importanza simbolica del ferro in Friuli Venezia Giulia, soprattutto come tramando di memorie e saperi artigianali tra generazioni. Il saper fare, la maestria nel lavorare la materia è anche tema di “Galeb”, la serie di dipinti di Neja Tomšič che ritrae il magistrale restauro della storica imbarcazione slovena, connettendone il portato culturale-simbolico all’aspetto materiale. Il vento, il mare, il sale, sono per Boris Beja gli elementi distintivi del carattere della zona alto adriatica, rappresentandone la capacità di adattamento e di autentica apertura verso l’altro. L’olandese Peim van der Sloot riporta alla luce le storie nascoste di diverse imprese del monfalconese, incoraggiando lo spettatore a interpretare e a trovare un significato negli interventi grafici minimalisti dell’artista.
INFO:
La partecipazione a tutte le performance è gratuita, con posti limitati (prenotazioni e info: prenotazioni@iodeposito.org). Previa prenotazione è anche previsto un servizio gratuito di accoglienza e didattica per i bambini e i ragazzi le cui famiglie volessero assistere alla performance. Ulteriori informazioni e orari: www.bsidewar.org