Il fiume Isonzo caso di studio internazionale nel progetto REXUS, vede oggi la giornata di incontro transfrontaliero. La delegazione composta dal gruppo scientifico di coordinamento del progetto nella mattinata ha visitato la parte slovena con la diga di Salcano e le opere collegate, nel pomeriggio è stata la volta della traversa di Gorizia e le opere di derivazione in destra Isonzo. La visita all’impianto di Pradis ha consentito di verificare l’importanza della distribuzione irrigua con gli impianti a goccia, altrettanto fondamentale la visita al bacino di Vencò, primo vero bacino di accumulo in Regione, che ha fatto un po’ da apripista nella realizzazione di una variegata serie di piccoli invasi, a basso impatto ambientale che si sono rivelati di vitale importanza nei periodi di sofferenza idrica.
Nevralgica questa attività di sopralluogo sul campo fondamentale per lo studio del Progetto Europeo REXUS (Programma quadro H2020) che mette a confronto diverse realtà europee.
Il progetto Rexus (Managing REsilient NeXUs Systems through Participatory Systems Dynamics Modelling) è parte del programma Horizon 2020 dell’Unione Europea (call: LC-CLA-14-2020: “Understanding climate-water-energy-food nexus and streamlining water-related policies”) è coordinato dall’Università di Castilla – La Mancha, vede la partecipazione di eccellenze a livello europeo e mondiale nei settori della tecnologia e della ricerca.
REXUS è finalizzato a sviluppare un approccio integrato a scala di bacino, condiviso tra i portatori di interesse, che supporti la gestione integrata delle risorse idriche e del rischio alluvioni comprensiva delle sue interconnessioni con i settori dell’agricoltura, dell’energia e della tutela degli ecosistemi (ossia il Water-Food-Energy Nexus). Come detto in premessa, ha quale coordinatore di parte italiana l’ Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali e vede tra i partner anche il Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia.
L’ Agenda finale del secondo workshop del Progetto Europeo REXUS (Programma quadro H2020), presentata a Gorizia proprio per il rilevante ruolo strategico che la città riveste, data la natura transfrontaliera del fiume Isonzo, si arricchisce ora della fase di sopralluogo e di uno specifico incontro della delegazione anche nella vicina città di Nova Gorica. Alla chiusura dei lavori il 12 maggio sarà presentato un report finale con un documento di sintesi di tutte le attività svolte in questa settimana direttamente sul campo. Una quarantina i componenti del gruppo scientifico impegnati a rielaborare i dati raccolti e le risultanze delle attività di workshop di questi giorni.