“Abbiamo voluto avviare un nuovo percorso per supportare i Comuni gravati da servitù militari sul loro territorio, mettendo sul tavolo fondi già disponibili in base a una vecchia normativa, pari a circa 7 milioni di euro, per opere di urbanizzazione generiche da realizzare ex novo e per manutenzioni dell’esistente: strade, marciapiedi, fognature, per fare qualche esempio, ma anche scuole ed edifici pubblici a servizio della collettività. Dal 2014 al 2023 sono state inviate alla Regione 130 richieste di contributo, alcune reiterate ogni anno dallo stesso Municipio”.
Ne ha dato notizia questo pomeriggio l’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, che nella sede di Udine della Regione, ha incontrato numerosi primi cittadini della nostra regione per fare con loro il punto delle istanze avanzate, per aggiornarle e quindi dar loro seguito.
Tra i sindaci presenti e quelli in collegamento in videoconferenza era rappresentati, tra gli altri, i Municipi di Amaro, Aviano, Casarsa della Delizia, Chions, Codroipo, Gemona del Friuli, Sauris, Spilimbergo, Tarvisio, Vivaro e Zoppola. Gli amministratori hanno ringraziato l’assessore e la Regione per aver ripreso in mano la pratica che porterà nuove risorse sul territorio.
“In considerazione del tempo intercorso e atteso che nelle diverse annualità sono pervenute domande ripetute o rimodulate nell’oggetto o nell’importo, si rende necessario adesso fare il punto delle reali necessità dei Municipi, al netto degli interventi che non risultano più attuali o che nel frattempo sono stati finanziati con altri mezzi”, ha spiegato Amirante.
L’assessore alle Infrastrutture ha aggiunto poi come, “esaurita doverosamente questa vecchia partita, sia intenzione della Giunta revisionare e aggiornare la legge regionale del 19 aprile 1995, definendo così in maniera chiara modalità di accesso ai canali contributivi che saranno aperti in futuro. Un iter revisorio che, nelle nostre intenzioni, potrà essere avviato già nella primavera di quest’anno. Andiamo infatti a proporre l’inserimento di una disposizione legislativa transitoria con il preciso scopo di dare definizione a situazioni pendenti da molto tempo, unitamente alla condivisione delle nuove regole per la presentazione delle istanze future”.