“Partendo domani, tra un anno e mezzo potrebbe essere pronto il progetto. Ce lo dicono i tecnici a cui si aggiunge una chiara volontà politica di dare soluzione definitiva ad un problema di cui si discute da 40 anni. La Regione, con il pieno appoggio del Governo, è pronta a intraprendere la strada che ci indicano gli esperti, ora bisogna agire con la condivisione dei territori”.
È il commento dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro a margine dei due incontri che si sono svolti a Varmo, in mattinata, e a Colloredo di Monte Albano, nel pomeriggio, per presentare agli amministratori locali dei Comuni interessati gli aggiornamenti al Piano gestione rischio alluvioni (Pgra) condivisi con la Regione Veneto e l’Autorità di distretto. “Modelli, studi, pianificazione, tecnici ed esperti ci danno una direzione, ora si tratta di condividere il percorso tracciato – ha ribadito Scoccimarro -. Il viceministro Vannia Gava [presente ieri ad un analogo incontro a Latisana, ndr] ha già confermato l’impegno del Governo a elargire i fondi affiancando la Regione che, dal canto suo, ha già fatto la propria parte istituendo il fondo da 50 milioni di euro per contrastare il dissesto idrogeologico, rifinanziato con la recente legge di Stabilità per ulteriori 8 milioni di euro”.
“Con questi fondi – ha detto Scoccimarro – potremo costruire il nuovo ponte a Latisana (con 18 milioni dello Stato e 22 milioni della Regione Friuli Venezia Giulia), nonchè completare e progettare nuove opere lungo tutti i bacini idrografici della nostra regione, per contrastare i rischi derivati dal cambiamento climatico a cui stiamo assistendo”. “Da assessore mi sono assunto la responsabilità di ascoltare i tecnici della Regione e dell’Autorità di bacino e abbiamo stanziato 950mila euro per gli studi necessari. Ad oggi, se avessimo seguito logiche politiche, territoriali, campanilistiche o ideologiche, saremmo ancora qui a presentare il progetto della traversa di Pinzano sapendo, oggi con ancor più evidenza, che non sarebbe bastata da sola a contenere le piene straordinarie di un fiume torrentizio come il Tagliamento. Se fossimo stati irresponsabili avremmo portato avanti quella linea e tra 10-15 anni, conclusosi anche l’ultimo giudizio di qualsiasi tribunale, sarebbe stata realizzata l’opera con un risultato certo: esondazioni e distruzione da Latisana in giù”, ha detto l’assessore.
“Se c’è già qualcuno pronto a fare ricorsi su ricorsi, allora è evidente che questo territorio non vedrà mai opere realizzate – ha ammonito Scoccimarro, riferendosi alla richiesta dei territori di avere tempi certi -. Io ho assunto la mia responsabilità amministrativa e politica, così come i tecnici si sono assunti la loro. In questi pochi mesi abbiamo organizzato ben cinque incontri con gli amministratori e nel corso degli iter di valutazione dei progetti non mancherà il confronto, ma adesso è giunto il momento di mettere da parte posizioni strumentali e porsi davanti ad una visione che abbraccia i prossimi decenni per risolvere definitivamente i problemi della sicurezza del Tagliamento del suo bacino e delle popolazioni che vi abitano”.