Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale Udine hanno sottoposto a sequestro 195,68 kg. di
marijuana trasportati a bordo di un furgone proveniente dall’Est Europa e destinati al territorio italiano.
Il sequestro è avvenuto alle ore 01:00 di notte, presso il casello autostradale di Ugovizza, nel comune di
Malborghetto-Valbruna, ad opera delle Fiamme Gialle della Compagnia Tarvisio che, nel corso del controllo di
un veicolo commerciale con targa polacca diretto nel Centro Italia, rinvenivano un carico di infiorescenze di
cannabis sativa, risultata essere marijuana dall’esame speditivo effettuato con specifici reagenti.
Il carico illecito era stato accuratamente imbustato in 176 confezioni sottovuoto per scongiurare la fuoriuscita di
eventuali odori individuabili dalle unità cinofile e trasportato in colli anonimi, accompagnati da documenti di
trasporto compilati in modo da non farne presagire il contenuto.
La marijuana sequestrata, se rivenduta nel territorio nazionale, avrebbe potuto fruttare proventi illeciti stimati fino a 2 milioni di euro.
L’autista dell’automezzo, un cittadino polacco di 53 anni, è stato nell’immediatezza arrestato dai finanzieri, in
quanto responsabile dell’introduzione in Italia della sostanza stupefacente.
Lo stesso è stato in seguito rimesso in libertà per l’assenza di specifiche esigenze per la custodia in carcere, essendo risultato incensurato.
Le ulteriori indagini esperite dai militari permettevano di ricostruire il presunto percorso effettuato dalla sostanza
stupefacente, inviata dalla Svizzera alla Repubblica Ceca e, da lì, nuovamente rispedita in direzione dell’Italia.
Sono in corso approfondimenti per meglio delineare il traffico illecito e i suoi possibili destinatari.
L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo attuato dal Comando Provinciale Udine lungo
il confine Nord-Orientale tarvisiano, al fine di contrastare i traffici illeciti sul territorio nazionale.
Quanto sopra si comunica per il diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti
dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla
sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.